Al via a Modena un progetto di Associazione Futuro in collaborazione con numerosi partner, per favorire l’inserimento in forma stabile di persone che attualmente sono escluse dal mondo del lavoro,
Una sartoria sociale che sia espressione di una economia circolare, inclusiva e di integrazione: il progetto ‘ManiGOLDe’ dell’associazione Manitese di Finale Emilia ha tra i suoi più strenui sostenitori Mantovanibenne.
L’idea di utilizzare i materiali usati e di scarto per produrre capi di abbigliamento “nuovi” con lo scopo di promuovere azioni di inclusione socio-lavorativa per persone con disabilità e fragilità non ha lasciato indifferente l’azienda mirandolese.
Questa mattina il progetto è stato presentato alla stampa presso la sede di Manitese a Finale Emilia, alla presenza di Roberta Mantovani, presidente e amministratore delegato di Mantovanibenne, di Palma Costi, assessore alle Attività produttive della Regione, di Simone Gradellini, direttore dell’area Capitale umano di Confindustria Emilia, e delle volontarie di Manitese.
Roberta Mantovani si è definita contagiata dal progetto e non ha esitato un istante ad aderire. “ManiGOLDe si presenta con una bellissima frase ripresa da Massimo Bisotti che dice ‘dedicato a chi con gli stracci dei suoi sbagli ci fa un vestito nuovo e ricomincia’. Mi sono detta: noi non facciamo forse la stessa cosa in Mantovanibenne? Lo abbiamo fatto nel 2017, quando, a partire da vecchie attrezzature dismesse e su consiglio dell’artista Adolfo Lugli, sono state realizzate dai nostri collaboratori due sculture esposte al Festival della Filosofia. Lo abbiamo rifatto nel 2018 con l’esposizione ‘i Pantografiti’ a Venezia. Insomma, ho visto nel progetto ciò che vorrei continuare a fare e, soprattutto, ho percepito in questo gruppo di volontarie l’entusiasmo ma anche la concretezza, l’agire, il mettersi in gioco e il desiderio di fare qualcosa di vero e bello”.
Con l’aiuto economico per l’acquisto di alcuni macchinari utili al progetto ‘ManiGOLDe’, Mantovanibenne conferma la sua attenzione alle iniziative del territorio in grado di portare bellezza e inclusione.
“Il progetto di Manitese”, ha concluso Roberta Mantovani, “è replicabile, economicamente sostenibile, inclusivo e ben radicato sul territorio dell’Area Nord. Mi auguro che al contributo di Mantovanibenne si aggiungano gli aiuti di altre aziende”.
Mantovanibenne in breve. Fondata a Mirandola da Alberto Mantovani nel 1963, e oggi amministrata dai figli Roberta e Paolo, Mantovanibenne è un marchio riconosciuto a livello mondiale per la produzione di attrezzature per macchine movimento terra, demolizione e recupero. Il gruppo conta 3 stabilimenti di produzione in Italia, Bulgaria e Cina; 2 filiali commerciali in Francia e Germania, che impiegano circa 120 dipendenti. Ha chiuso il 2018 con ricavi consolidati pari a 25 milioni di euro (+10% rispetto al 2017) e una quota di export di circa l’80 per cento. Nonostante la crisi economica del 2008 e il sisma del 2012, che ha danneggiato in modo grave la sede di Mirandola, questa impresa familiare, che si appresta a inserire la terza generazione di imprenditori, non si è mai fermata.