Una nuova avventura per il Csv, ovvero la creazione di un giornale di comunità scritto dai giovani per raccontare la comunità in cui vivono, studiano, fanno volontariato, crescono. Un progetto
Sono state 72 le persone contattate nel 2018 dal servizio dell’Unità di Strada di Porta Aperta e anche quest’anno i dati si attestano sullo stesso trend dello scorso anno.
“Il nostro servizio di Unità di Strada va avanti tutto l’anno, agosto compreso –spiega il presidente di Porta Aperta Luca Barbari – e si rivolge alle persone senza fissa dimora, che stazionano sul territorio comunale, in condizioni di fragilità personale e di vulnerabilità socio-economica con l’obiettivo di “fare da ponte” tra la strada e i servizi, pubblici o del volontariato, a cui è possibile rivolgersi per uscire dalla condizione di marginalità. Al fondo di tutto ci sta il desiderio di mostrare a chi vive condizioni estreme che non sono dimenticati né abbandonati”.
La composizione della nazionalità delle persone incontrate registra una predominanza marocchina, seguita dalla seconda nazionalità per numero che è quella italiana. A seguire quella ghanese e poi rumena.
Le aree d’intervento sono le più svariate: si passa da parchi cittadini ad auto abbandonate che possono trovarsi in qualunque posto della città, pronto soccorso cittadini, case abbandonate. “Le zone sono individuate in vario modo – spiega Barbari – Anzitutto vi sono segnalazioni che pervengono ai vari uffici dei servizi. Queste ultime possono partire da chiunque abbia necessità di indicare situazioni di disagio e degrado, singoli cittadini o addetti ai lavori che vengono a conoscenza di condizioni particolarmente critiche.
Vi sono poi informazioni che gli stessi utenti di Porta Aperta ci danno, perché bisognosi di aiuto per loro o per amici e conoscenti (ad es. richiesta di coperte, di cibo). Infine alcune zone vengono monitorate perché storicamente “bazzicate” da senza fissa dimora: la stazione dei treni, i Giardini Ducali, i corridoi del Direzionale 70”.
A Modena, assieme all’unità di strada professionale operano nell’ambito degli interventi destinati ai senza fissa dimora anche unità di strada volontarie. Queste fanno capo a diverse associazioni presenti sul territorio comunale: oltre a Porta Aperta, ci sono Vivere Sicuri, Croce Blu, Fratres Mutina, Croce Rossa, Protezione Civile, Agesci.
