Una nuova avventura per il Csv, ovvero la creazione di un giornale di comunità scritto dai giovani per raccontare la comunità in cui vivono, studiano, fanno volontariato, crescono. Un progetto
Gestiscono nidi e servizi per l’infanzia, assistono gli anziani, operano nell’inclusione sociale e lavorativa dei disabili, favoriscono l’integrazione di stranieri ed emarginati.
Sono le 915 cooperative sociali presenti in Emilia-Romagna. Una realtà eterogenea, che conta 44 mila addetti, 930 mila utenti e un fatturato superiore ai due miliardi di euro. A Modena le cooperative sociali sono 115; danno lavoro a 6 mila persone e fatturano 250 milioni di euro l’anno.
A tracciarne l’identikit è il rapporto sulla cooperazione sociale realizzato dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Unioncamere.
Il documento viene presentato domani – martedì 21 maggio – al 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (via Lesignana 130, Lesignana di Modena) in un incontro organizzato dal coordinamento modenese dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, il soggetto unitario costituito da Agci, Confcooperative e Legacoop.
All’iniziativa, in programma alle 15, intervengono il portavoce dell’ACI Modena Andrea Benini, Cinzia Ioppi (Regione Emilia-Romagna), l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi ed Elena Oliva (Federsolidarietà-Confcooperative Modena). Vengono illustrate esperienze modenesi di innovazione sociale nell’assistenza agli anziani, disabili e minori.
La cooperazione sociale dell’Emilia-Romagna vale, in termini di fatturato, il 20 per cento di quella nazionale. In termini di occupazione, invece, lavora nelle cooperative sociali più del 3 per cento di tutti gli occupati in regione. Dei 44 mila addetti, le donne rappresentano il 75 per cento, gli stranieri il 17 per cento.
I soci sono quasi 80 mila, di cui 2.400 svantaggiati e 37 mila volontari. Il settore in cui le cooperative che hanno sede in Emilia-Romagna sono maggiormente impegnate è quello dei servizi per gli anziani, soprattutto non autosufficienti.
All’assistenza e inclusione sociale e lavorativa delle persone svantaggiate e/o disabili si dedicano 243 cooperative. Secondo una recente ricerca Aiccon e Confcooperative, sfiora i 20 milioni di euro il risparmio annuo ottenuto dalle pubbliche amministrazioni dell’Emilia-Romagna grazie all’inserimento lavorativo degli svantaggiati.