Al via a Modena un progetto di Associazione Futuro in collaborazione con numerosi partner, per favorire l’inserimento in forma stabile di persone che attualmente sono escluse dal mondo del lavoro,
Un’azione collettiva, pacifica, diretta. I fundraiser, insieme al mondo del non profit, hanno dato il via a una protesta che si sviluppa sui social network e che è rivolta all’Agenzia delle entrate. A seicento giorni di distanza dalla dichiarazione dei redditi del 2013, il terzo settore chiedere la pubblicazione degli elenchi del 5 per mille.
La mobilitazione è scattata alle 9 di questa mattina, 14 maggio, su twitter e facebook con l’hashtag #fuorileliste. In poco meno di due ore sono stati scritti oltre 1.300 tweet e l’hashtag è entrato nelle tendenze italiane di twitter raggiungendo la seconda posizione. “A oggi non si sa nulla dell’ammontare delle somme. Mentre sono passati solo sessanta giorni dalla comunicazione e liquidazione delle somme devolute ai partiti politici attraverso il due per mille 2014? dicono i promotori. “Come a dire: per la politica i tempi sembrano essere rispettati”.
Eppure ci sono attività da programmare, servizi da erogare, anticipi da richiedere alla propria banca. Ma su quale base? A oggi, infatti, non ci sono le cifre. E quindi non può esserci programmazione. “Tutto questo non crea difficoltà solo al non profit, ma crea disagi anche ai beneficiari” commentano i promotori della campagna. “Nel 2014 le liste sono uscite a inizio aprile mentre nel 2015, be’, siamo a metà maggio. E ancora non è dato sapere quando saranno pubblicate queste liste”.
Secondo i promotori l’Agenzia delle Entrate blocca le risorse economiche che servono a produrre benefici reali alla comunità. “Ritardare la pubblicazione vuol dire niente restauri, niente ricerca, niente pasti alle persone indigenti, niente assistenza ai disabili e ai malati di tumore” puntualizzano i promotori. “Che sia il primo, il secondo o il terzo settore, il non profit chiede all’Agenzia delle Entrate e al Governo se credono veramente nell’importanza dell’impegno di centinaia di migliaia di organizzazioni che con il loro lavoro assicurano intere aree di welfare a supporto, se non in sostituzione, di quello Stato che pone mille ostacoli. Questo ritardo è un danno per tutti. Per il non profit, per i beneficiari e per i donatori. Quindi tirate #fuorileliste del 5 per mille”.