Al via a Modena un progetto di Associazione Futuro in collaborazione con numerosi partner, per favorire l’inserimento in forma stabile di persone che attualmente sono escluse dal mondo del lavoro,
“I dati diffusi da Istat sul non profit rivelano un quadro innovativo del settore e regalano strumenti di riflessione e azione”. Così il presidente del Centro Nazionale per il Volontariato (Cnv) Edoardo Patriarca commenta i nuovi dati sul censimento dell’Istituto nazionale di statistica del non profit che sono stati presentati a Roma mercoledì 16 aprile.
“Rispetto a dieci anni prima il non profit non solo è cresciuto, ma si è anche rinnovato ed è stato capace, in mezzo alle difficoltà che non mancano, di interpretare i cambiamenti del nostro tempo -ha continuato Patriarca- Lo rivelano alcuni tratti salienti censimento: una forte articolazione sul territorio, la capacità di differenziare le fonti di finanziamento e di diversificare i servizi offerti, solo per citare alcuni aspetti emersi durante la presentazione. Un settore che non tradisce i propri valori fondati sulla solidarietà, ma è capace di fornire beni e servizi in maniera sempre più efficiente”.
In particolare Istat ha presentato dati inediti sul censimento del 2011 che riguardano le risorse umane impiegate, i servizi erogati e le risorse economiche. “Dobbiamo riflettere – commenta ancora Patriarca – su alcune tendenze che le principali ricerche sul non profit oggi fanno emergere: la capacità di includere, fra le risorse umane volontarie o dipendenti, fasce di popolazione che il mercato del lavoro trascura, in particolare i giovani e le donne. In merito ai profili dei volontari i dati Istat confermano anche alcuni focus che la rilevazione sulle organizzazioni di volontariato del Cnv e della Fondazione Volontariato e Partecipazione hanno presentato nei giorni scorsi nel corso del Festival del Volontariato a Lucca: una forte presenza di giovani che nonostante le difficoltà occupazionali continuano ad impegnarsi anche per acquisire competenze e relazioni da spendersi in chiave lavorativa”.
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