Una nuova avventura per il Csv, ovvero la creazione di un giornale di comunità scritto dai giovani per raccontare la comunità in cui vivono, studiano, fanno volontariato, crescono. Un progetto
E’ stato approvato il progetto, presentato dal Centro Servizi per il Volontariato di Modena, che coinvolge associazioni di volontariato, enti locali e servizi dell’Amministrazione Penitenziaria della provincia di Modena. Obiettivo: “Formare cittadinanza accogliente”.
di Simona Nicolini
Nel novembre scorso, la regione ha proposto ai Csv emiliano romagnoli di formulare proposte nell’ambito del progetto regionale “Cittadini sempre”; tale progetto regionale, in collaborazione con la Provincia di Bologna, la Regione Emilia-Romagna, la Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia, aveva come obiettivo il rispondere alle esigenze emerse nel seminario “Volontariato, Giustizia e istituzioni locali” svoltosi a inizio 2013, attraverso azioni individuate/suggerite dalle stesse associazioni di volontariato.
A Novembre scorso il CSV ha quindi attivato una prima fase di ricognizione dei bisogni e delle risorse presenti sul territorio modenese tramite un incontro a cui sono state invitate le associazioni di volontariato e altri enti di terzo settore interessati, la Direzione degli Istituti S. Anna di Modena e Casa di Lavoro di Castelfranco E., gli assessorati competenti dei due comuni coinvolti, la direzione dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna UEPE di Modena, oltre alla Presidenza della Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia.
Il progetto modenese di Cittadini sempre è stato quindi presentato con il titolo “Formare cittadinanza accogliente. Formazione congiunta per coprogettare percorsi di accoglienza e accompagnamento per dimittendi e persone in misura alternativa alla detenzione”.
Il progetto consiste in due azioni: un percorso di formazione congiunta, al quale sono invitati a partecipare i volontari ma anche gli operatori degli enti locali e dei servizi dell’amministrazione penitenziaria, oltre a altri interlocutori della comunità che verranno individuati in seguito; un ciclo di quattro seminari di conoscenza del territorio aperti al pubblico che verranno incentrati su temi prioritari individuati nella formazione precedente.
Il progetto mira a sostenere un segmento di bisogni specifico, relativo alla dimissione dei detenuti che hanno concluso il periodo di detenzione, o anche alla fase di affidamento alle misure alternative alla detenzione; i dimittendi e le persone in misura alternativa alla detenzione infatti attraversano una fase di percorso per certi versi simile, perché fortemente correlata al contatto con il contesto sociale, non sempre ricettivo rispetto a questi temi. All’interno di questa ampia finalità sarà possibile per volontari e operatori insieme condividere una visione del problema, individuando le specifiche parti di cui volontariato, personale dell’Amministrazione penitenziaria e altri interlocutori possono essere responsabili in un’ottica di presa in carico progettuale, e progettare “percorsi ponte” tra diverse organizzazioni di servizio, mirati a sostenere il percorso di dimissione dei cittadini dal carcere o in misura alternativa alla detenzione. All’interno del progetto sarà possibile anche attivare una sperimentazione di buone prassi di accoglienza per cittadini in dimissione o in misura alternativa al carcere, così da valutare il reale impatto della coprogettazione attivata nella formazione congiunta.
Martedì 11 febbario il gruppo di progetto, composto da volontari di diverse associazioni e realtà, da operatori dei servizi e degli enti locali, si è incontrato una prima volta per definire insieme la metodologia di lavoro e per intraprendere un percorso di condivisione delle ipotesi di fondo relative al progetto stesso.
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