Al via a Modena un progetto di Associazione Futuro in collaborazione con numerosi partner, per favorire l’inserimento in forma stabile di persone che attualmente sono escluse dal mondo del lavoro,
Grazie alla disponibilità dell’amministrazione penitenziaria e dei volontari colloqui genitori-figli in un clima
Il progetto “Cittadini sempre” promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con la Provincia di Bologna, la Conferenza Regionale Volontariato Giustizia e l’Ordine dei Giornalisti si propone, in questi giorni che ci ricordano l’importanza irrinunciabile della figura paterna, di coinvolgere i mass media locali di tutte le città sedi di carcere in un’azione di informazione e sensibilizzazione sul tema tanto delicato della genitorialità reclusa.
A Modena, all’interno della casa circondariale S. Anna il 19 marzo, festa del papà, i figli delle persone recluse hanno potuto festeggiare con un colloquio tutto speciale, grazie ai trucchi e le magie dei volontari di Ridere per Vivere, i dolcetti e i pupazzi offerti dai volontari del Gruppo Carcere-Città, che si sono anche adoperati per rendere più accoglienti le salette dell’incontro.
Per alcuni figli di carcerati quello del 19 marzo è stato un colloquio arrivato dopo un’assenza di mesi, perché la lontananza e i costi del viaggio lo hanno spesso impedito. Quest’anno, però, grazie al contributo raccolto dalla Parrocchia SS.Crocefisso – S.Caterina questo incontro è stato reso possibile.
Il colloquio è, in carcere, il principale mezzo di mantenimento del legame genitoriale e rappresenta, per i bambini, un momento di forti emozioni, intense aspettative, ansie, paure, curiosità tanto che molti genitori, per paura, scelgono di rinunciare al colloquio con i propri cari.
La detenzione si accompagna spesso alla perdita e all’impoverimento delle relazioni familiari, sociali ed amicali, e soprattutto i bambini sono vittime delle conseguenze penali e dei comportamenti criminali imputati ai genitori: la sofferenza legata ad un distacco forzato traumatizza il bambino e/o l’adolescente fin dal momento dell’arresto.
Alla festa del papà seguiranno altre feste, rese possibili grazie alla disponibilità dell’amministrazione penitenziaria e di tutto il personale, che rappresentano solo una parte di un progetto più complessivo che vuole essere di sostegno ai genitori nel mantenimento/rafforzamento del legame con i propri figli. Le attività progettate hanno un forte carattere educativo e preventivo, rappresentando un investimento importante per la qualità del rapporto educativo tra genitori e figli.