Una nuova avventura per il Csv, ovvero la creazione di un giornale di comunità scritto dai giovani per raccontare la comunità in cui vivono, studiano, fanno volontariato, crescono. Un progetto
Il decreto milleproroghe contiene anche il finanziamento 2011 del 5 per mille a favore di volontariato e ricerca: lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, incontrando a via XX Settembre la stampa per la consueta conferenza di fine anno.
Il titolare del Tesoro ha detto che il governo è in procinto di varere il decreto e che, per quanto riguarda il 5 per mille, è previsto uno stanziamento di 300 milioni. Risorse che si aggiungono ai 100 milioni già destinati al 5 per mille nella legge di stabilità appena varata dal parlamento e che portano a 400 i milioni complessivi per finanziare questa misura. Esattamente come previsto nel 2010. «È Natale – ha detto il ministro – e questa é una buona notizia che voglio dare».
“Esprimo soddisfazione per il reintegro delle risorse per il 5 per mille – afferma Marco Granelli, presidente di CSVnet, il Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – In questo modo i cittadini italiani potranno ancora una volta scegliere a chi dare il 5 per mille delle proprie tasse.
Nel 2008 il 35% dei cittadini contribuenti aveva utilizzato questo strumento ed in particolare uno su quattro aveva dimostrato di conoscere e di fidarsi di un ente non-profit a cui aveva scelto di destinare il proprio contributo.
Ora questo sarà possibile anche per i redditi 2010: si tratta di un risultato ottenuto faticosamente, che arriva ultimo fra gli ultimi provvedimenti dell’anno e in cattiva compagnia: restano i tagli ai fondi sociali che la Finanziaria ha confermato nell’ordine del 66% rispetto all’anno scorso. Le risposte ai bisogni dei cittadini e i servizi nel territorio sono a rischio.
Ci piacerebbe – continua Granelli – che Governo e Parlamento si ricordassero del volontariato e del non-profit non solo quando ci sono le emergenze, o quando ci sono le iniziative pubbliche, ma anche e soprattutto quando si studiano e si programmano gli interventi, quando si fanno le scelte di bilancio per il futuro del paese.
Chiediamo maggiore considerazione, perché il non-profit riscuote oggi molta fiducia da parte dei cittadini e perché è vicino ai bisogni e alla quotidianità delle persone proprio quando la crisi si fa più sentire e sono necessarie scelte forti. I dati della Banca d’Italia parlano chiaro: aumenta il divario fra ricchi e poveri nel nostro paese, il 10% possiede il 50% delle ricchezze.
Speriamo che il Decreto – conclude il presidente di CSVnet – sia celermente convertito in Legge e che nel frattempo si decida di dare al non-profit il 5 per mille delle dichiarazioni 2009: fino ad ora è stato erogato solo quello del 2008, e siamo quindi con due anni di ritardo. La sensazione è che sia ancora una volta il non-profit a fare da banca allo Stato.
Auspichiamo anche che per il 5 per mille ci sia sempre più chiarezza, meno burocrazia, sempre nel rispetto di quelle regole che aiutano i cittadini a scegliere (oggi ancora 3,5 milioni di cittadini, il 25%, non indica la singola associazione ma solo la categoria), non per sentito dire o per la grande pubblicità, ma per sostenere un’associazione che conoscono, di cui si fidano personalmente e per la quale magari fanno anche qualche ora di volontariato.”