Una nuova avventura per il Csv, ovvero la creazione di un giornale di comunità scritto dai giovani per raccontare la comunità in cui vivono, studiano, fanno volontariato, crescono. Un progetto
Potremmo dire con una punta di orgoglio che l’attenzione dedicata dal CSV alla mediazione dei conflitti non è per nulla recente e nemmeno è frutto di mode passeggere; dal 1999, infatti, il progetto Reti di mediazione ha dato inizio ad una serie di riflessioni e di azioni che, coinvolgendo sia il mondo del volontariato che altri soggetti (scuole, enti locali ed altri) ha offerto al territorio modenese parecchie opportunità di formazione e di crescita utili per affrontare il conflitto con strumenti adeguati.
Oggi, a maggior ragione, viene confermato il valore di una strategia educativa, e preventiva, di buon livello culturale, sempre più interessante per fornire chiavi di lettura che non si limitino ai luoghi comuni o alle nonsoluzioni di cui sentiamo spesso parlare tramite i media.
L’analisi delle situazioni di conflitto, l’approfondimento di un concetto di conflitto non soltanto negativo, l’interazione con i più giovani attraverso metodi interattivi, la stretta collaborazione con personale docente molto
qualificato, il coinvolgimento delle famiglie, hanno portato negli anni ad un’offerta di servizi sempre più ampia ed articolata; ultimamente, in particolare, sono state due le frontiere su cui si è aperto il confronto:
1) la disponibilità ad interventi approfonditi e strutturati in presenza di situazioni caratterizzate da forti conflitti più o meno latenti;
2) l’allargamento degli interventi alle situazioni in cui gli attuali dati sull’immigrazione condizionano pesantemente le relazioni quotidiane.
Sono queste le ultime migliorie apportate ad un percorso che si è sempre caratterizzato per uno stile laboratoriale che andava oltre le modalità di incontro con le classi; il frequente contatto con i docenti, le competenze dei volontari e degli operatori, il continuo dialogo tra i soggetti della rete, nei diversi momenti di valutazione hanno permesso di leggere i segnali deboli dello sviluppo del percorso, in modo da poterlo riadattare e riformulare in base alla realtà in cui ci si è trovati ad operare.
Su questa linea si colloca la presente pubblicazione, un quaderno che documenta attività, competenze e metodologie acquisite per poter riflettere su quanto realizzato e sui possibili o necessari sviluppi nell’ottica di una
continua evoluzione e valorizzazione delle esperienze.
Che questo quaderno possa quindi aiutare docenti, studenti, volontari e genitori ad interagire più efficacemente con le nuove generazioni, nella consapevolezza che la costruzione del tessuto sociale dei prossimi anni
passa anche attraverso la qualità e la fatica di quanto realizzato fino ad oggi.
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